Cinque percorsi sulle colline italiane
Una bella pedalata tra le colline italiane per il rientro post ferie: percorsi tra la natura e strade poco frequentate che vanno a conoscere anche le eccellenze prodotte dalla terra… cinque percorsi che proprio dovete provare!
Valdobbiadene
Dal 2019 queste colline fanno parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, una fascia collinare di un’area di quasi 19mila ettari che si estende da Valdobbiadene a Vittorio Veneto contando al suo interno 15 comuni. Le colline di questa zono sono caratterizzate da una conformazione geologica chiamata “hogback” con sommità stretta e pendii ripidi, intervallati da piccole valli. Qui nasce il Conegliano – Valdobbiadene Prosecco DOCG, tra i ciglioni erbosi con terrazzamenti stretti dove l’uomo raccoglie a mano il frutto della vite. Tra i tanti percorsi potete provare un itinerario tra Valdobbiadene – Abbazia di Santa Bona a Vidor – San Vigilio – Col San Martino – Combai. 25 chilometri, con alcune corte ma impegnative salite che la e-bike rende percorribili a tutti, 310 metri di ascesa e 180 in discesa.
Venosa
Fa parte dei borghi più belli d’Italia ed è famosa per aver dato i natali al poeta latino Quinto Orazio Flacco. Da qui parte il percorso alla scoperta di questa parte della Basilicata, un giro ad anello tra storia, vino e colline. Nei borghi toccati da questo itinerario, la pedalata si unisce alla degustazione di piatti unici, conditi con un filo di Olio Extravergine di Oliva “Vulture” DOP, con del buon vino, corposo, intenso e armonico, l’Aglianco del Vulture DOC. La scarsa presenza di traffico automobilistico permette di pedalare in tutta tranquillità, tra i vigneti e le cantine, l’itinerario è breve e di medio-bassa difficoltà, può essere percorso in una singola giornata. Venosa – Rapolla – Melfi – Barile – Rionero in Vulture – i laghi di Monticchio – Ripacandida – Ginestra.
Colline romagnole
La Riviera Romagnola non è solo sinonimo di vacanza in spiaggia, ma è anche un territorio ricco di tesori da scoprire e dal panorama variegato, ideale per gli amanti del cicloturismo e la vacanza slow. Per una giornata alternativa tra terra e mare, si può inforcare la bicicletta e partire da Bellaria Igea Marina dirigendosi verso il territorio collinare dell’entroterra. Il percorso lungo 120 km, con punte di altezza massima di 400, ha una durata di 4 ore mezza circa ed è considerato di difficoltà media; da Santarcangelo di Romagna in poi il tracciato segue la strada pedecollinare che corre parallela alla Riviera riminese. Santarcangelo – S. Martino dei Mulini – Sant’Ermete, Cerasolo e Ospedaletto. Immergendosi in un verdeggiante panorama composto da campi coltivati, vigneti, uliveti, dolci colline e piccoli centri abitati. Si giunge poi nel Comune di Coriano – San Clemente – Morciano – Mondaino, storico borgo fortificato della Signoria dei Malatesta – Montegridolfo termina la pedecollinare e si discende verso Tavullia – Gradara – Gabicce – Cattolica.
Roero
Le colline roerine sono rinomate per il fitto percorso sentieristico, quelli che vengono chiamati i “Sentieri del Roero”. Il Roero è un territorio di collina del basso Piemonte, che fiancheggia la sponda sinistra del fiume Tanaro, che lo separa dalle Langhe fino a lambire le province di Torino e di Asti. Le coltivazioni ed i borghi storici si inseriscono in una natura ancora selvaggia fatta di folta vegetazione ed aspre colline. 300 km di itinerari mappati per MTB, itinerari ad anello, facili, difficili, quattro Gran tour Mtb e la Gran fondo Roerocche. Il Sentiero del Lupo è di 10,80 km – dislivello 140 m – Difficoltà Family oppure per Mountain Bike Difficile. Il Sentiero del Gioco 5,20 km – dislivello 190 m – Difficoltà Escursionista Facile. Il Sentiero della Castagna Granda 7,50 km – dislivello 140 m – Difficoltà Family o Mountain Bike Difficile.
Pescara
Il giro è un anello su strada di 85 km, un tour delle alture attorno al capoluogo dannunziano alla scoperta dei suoi colori, odori e soprattutto sapori. L’uscita da Pescara viene guadagnata attraverso la ciclabile sul lungomare. Le colline pescaresi si concedono con mitezza, saliscendi appena percettibili, poi la salita di Penne, leggera e costante, scandita dalla vista solenne del Gran Sasso, che assieme alla Maiella mostra la sua silhouette. Lo strappo per guadagnare la quota di Pianella si fa sentire. Meglio avere un gamba allenata!