Partendo da Santo Stefano Belbo (Valle Belbo) si sale subito verso San Grato, con una salita di circa 7 km, pedalabile e asfaltata. Arrivando su a San Grato/Santa Libera si apre il paesaggio collinare e selvaggio della Valle Bormida, ed è già Alta Langa, e sono già boschi, noccioleti, pascoli e vigne rispettose dei declivi naturali di queste colline profonde. Dalla cima le colline diventano onde di un mare che continua senza fine all’orizzonte, muovendosi con il vento a ogni curva, regalando profondità e tranquillità a ogni pedalata.
Dopo una pedalata in cima alla collina, si raggiunge il Paesino di Bubbio, con le vecchie case disposte ai lati della trecentesca Via Maestra, delimitata dal castello e dalla parrocchiale, e una serie di contrade, vicoli e scalinate che creano scorci suggestivi. Continuando a scendere verso fondo valle, si arriva a Monastero Bormida, un borgo medievale fondato da un gruppo di monaci benedettini intorno al 1050. Nel 1300, dalle prime mura e torri del monastero fu sviluppato il Castello e la fortificazione del borgo a cura dei marchesi Del Carretto.
Si attraversa quindi il ponte sul Bormida e si riparte in salita verso Roccaverano (759 metri) con una salita di circa 12 km di strada asfaltata in mezzo al verde dei pascoli, dei noccioleti e dei lavandeti. La strada risulta trafficata di auto solo nei week end, a partire dalle 11, considerato il numero di gustosissimi ristoranti nella zona e di sentieri di trecking che richiamano visitatori dalle zone circostanti. Nella piazza del paesino di Roccaverano spicca la sua torre medioevale di 30 metri, e accanto alla chiesa di Santa Maria Annunziata (attribuita ad un progetto di Bramante del 1500) è possibile fare una gustosissima colazione con prodotti locali e degustazione della famosa Robiola di Roccaverano: dal latte delle pecore che si incontreranno pedalando in su e in giù da quella collina.
Si riparte quindi in discesa per altri 13 km verso Sessole, di nuovo nella valle Bormida. Per tornare a Santo Stefano si deve risalire sulla collina di Santa Libera e poi ridiscendere in Valle Belbo passando da Cossano Belbo.